venerdì 31 maggio 2013

Se non ora, quanti?

Mettiamoci il cuore in pace, il governo Letta si farà l’intera legislatura. Il Pd soddisferà tutti i desideri di Berlusconi, compresi la santificazione della gnocca e il divieto di arresto per tutti i presidenti di partito milanisti che abbiano cantato su una nave da crociera. Ogni tanto strepiteranno per salvare quel po’ di faccia che resta, mentre le nuove leve del partito si incontreranno per discutere, senza mai dirci se secondo loro tutto ciò sia giusto o no.
E pensare che per un attimo, quando hanno candidato Marini, abbiamo creduto che il pazzo fosse Bersani. Invece erano in tanti e non erano mica pazzi.
Erano furbi.
Loro.
Noi invece eravamo i soliti coglioni. 

martedì 28 maggio 2013

Referendum e astensionismo




A Bologna l’astensionismo al Referendum è volato oltre il 70%. Una percentuale sconfortante, avvilente, terribile.
Ma che fare?
Proporrei di fottersene.
Applichiamo il concetto del "non voti? Cazzi tuoi". Se il 70 % ha deciso di non esprimere una opinione, si possono fare due cose: o buttare lì analisi politologiche noiosissime sulla disaffezione del corpo elettorale schifato da una classe politica che ruba, che non ti ascolta...bla bla bla. Tutto vero, per carità, ma anche tutto inutile e spesso offensivo, perché trattasi quasi sempre di analisi messe lì dalla stessa classe politica che si critica un po’, si spolvera la camicia, si autoassolve e ricomincia a rubare e a non ascoltarti come prima. 

giovedì 23 maggio 2013

A vs B


Domenica è il giorno del referendum.
Meno male perché non se ne poteva più.
Ho gli zebedei talmente gonfi che piuttosto che riascoltare le varie motivazioni in campo mi tolgo la vita. Può però essere utile fare un compendio dei supporter dei due schieramenti. Ma sia chiaro che non è un riassuntino fatto per influenzare il voto: siamo tutti persone mature e nessuno è così infantile da farsi condizionare dal fatto che da una parte c’è Guccini e dall’altra Borghezio.
Che tra l’altro Faccetta Nera la canta anche bene.
Conduce lo schieramento A il giurista Stefano Rodotà, quel signore passato recentemente alle cronache perché il Pd non l’ha votato alla Presidenza della Repubblica con la seguente motivazione: “Il partito non ha votato Rodotà perché il partito non avrebbe votato Rodotà”.
E’ un mese che cerco di capire.
Non ci riesco.
Si vede che sono stupido io.

mercoledì 22 maggio 2013

Io e Charlie




Bologna a luglio è un incubo di cemento e noia.
Sonnecchia nell’attesa della grande fuga che la svuoterà di anime e sguardi, troppo stanca per trasmettere incanto, troppo calda per regalare sorrisi.
E’ gentile solo alle 4 del mattino, quando ritrova un dignitoso silenzio e refoli di pace scendono dai colli a placare pensieri infausti.
Noi ci nuotiamo dentro respirando di rado, con movimenti lenti e accorti, per timore di finire sopraffatti se azzardassimo rivolte inaudite, e per rispetto, anche, di tali amare consuetudini.
Ma stasera è diverso.
Stasera c’è Charlie.

domenica 19 maggio 2013

Bologna, anni 80



Negli anni 80 ascoltavo i Fleshtones per ballare, Springsteen per cantare e i Rem per trombare.
Ballato tanto negli anni 80.
Cantato un sacco.
I Rem non li conosco proprio benissimo perché a me il reggae non piace.
Negli anni 80 mi son fatto talmente tante canne che a un certo punto ho pensato che se smettevo di botto magari mi faceva male così per sicurezza ho fumato anche tutti gli anni 90.
Negli anni 80 avevo un motorino che andava pianissimo, ma non c’ho mai messo la proma e non sto a mettercela adesso che gli anni 80 son finiti.
Che poi è finito anche il motorino.
Ora che è passato tanto tempo mi chiedo: cosa cazzo me ne faccio di sta proma?
Negli anni 80 facevo la pipì sull’albero del Casalone mentre intorno erano tutti ubriachi e avevano le giacche di pelle e da dentro si sentiva London Calling.
Ma forse era la Morara o forse era il Q-Bo ma comunque era London Calling.
Era scomodo fare la pipì sull’albero del Casalone se eri alla Morara ma quando ti affezioni a un albero non c’è via di scampo.
Negli anni 80 avevo i Doctor Martens ma le cuciture gialle non mi piacevano e allora le dipingevo di nero col pennarello.
Che poi dopo un po’ tornavano gialle.
Mai capito perché facessero le cuciture gialle sui Doctor Martens negli anni 80, ma mi sa che hanno continuato a farle anche dopo e comunque ho avuto anche le Clipper.
Ero basso.
Negli anni 80.
Negli anni 80 c’erano i cinque sacchi, un deca, venti carte, due gambe e un palo (raramente).
Oggi non c’è un cazzo così si fa prima.
Negli anni 80 la sera andavo al Triumvirato e quando tornavo a casa le notti d’estate erano fresche e si sentiva il profumo del pane, quello che quando lo incontri per strada, a Bologna, sei contento che il tuo motorino va piano.
Negli anni 80 c’erano i punk davanti al Disco d’Oro, ma non è colpa loro se i dischi li compravo da Nannucci.
Gli anni 80 avevano i colori accesi, ma quei mattini d’inverno io me li ricordo sbiaditi come di gialli e marroni d’autunno.
Come se a ricordarli ora, quegli anni 80, sembrassero un po’ gli anni 70.
Negli anni 80 conoscevo uno straniero e giocavo a flipper.
Poi conoscevo tanti bolognesi e giocavo a fresbee.
Oggi conosco molti stranieri, pochi bolognesi e non gioco a niente ma è un caso.
Negli anni 80 sono entrato allo Slego senza pagare e al Mascotte che ci fanno le risse tutti i sabati sera, ma ho pagato e comunque il Garage del giovedì è meglio.
Gli anni 80 Stephen King e Richard Bach e il Puffo Marronaro.
Gli anni 80 Roberto Brunamonti.
Gli anni 80 Blade Runner, The Hitcher e Flippaut.
Gli anni 80 anche il Pranzo è servito, per essere onesti.
Negli anni 80 facevo fuga da una scuola in cui oggi andrei per fuggire dagli anni 2000.
Negli anni 80 non buttavo il mio tempo a scrivere cose sugli anni 80.
Gli anni 80, per fortuna, sono finiti.
Ma io non ho capito se noi, nel frattempo, siamo cominciati.

sabato 18 maggio 2013

Diventerò un blogger famoso




Diventerò un blogger famoso.
Voglio che mi legga tutto il mondo e avere tanti mi piace e andare alla tv a vestire fashion e tutti mi riconoscono perché leggono il mio blog famoso.
Per cominciare brucio il gatto.
Mi sono informato e ho visto che i gatti van di moda spenti, allora io gli do fuoco poi faccio le foto e le metto sul blog.
Mi sta anche sulle palle il mio gatto perché oggi a pranzo m’ha leccato la cotoletta di pollo e poi l’ha lasciata lì.
No adesso la mangi!
Stronzo.
Poi picchio mia nonna.

giovedì 16 maggio 2013

American friends



“Ehi John, allora ti piace Bologna?”
“I tell to you!”
“Xa dit?”
“T’al dèg!”
Niente, c’ho sto amico americano che è qua da due mesi per imparare l’italiano, ma non è che gli sta venendo proprio benissimo.
Lui è giovane e molto sghengio e va in giro battendo cinque a tutti e gridando “Beauty there!” che sarebbe poi “Bella lì!”. Ma da qualche giorno s’è bolognesizzato ancora di più e così butta lì dei gran “Beauty old” (bella vecchio) e dei bei “Beauty guyz” (bella regaz).
Dice che parla Bonglish.

lunedì 13 maggio 2013

Ideologie referendarie



Mi stavano venendo dei dubbi sul referendum sui fondi alle scuole paritarie bolognesi. Le ragioni della "convenienza generalizzata" raccontate dal fronte del B, che copre un arco che va dal Sindaco Merola fino a San Pietro, mi avevano aperto una piccola crepa. Mi sono persino sentito un po' in colpa. Non sarò davvero un pasdaran dell'ideologia, mi son detto, che non capisce che il momento economico è grave e se vince la A colpiamo famiglie già in crisi? Tradotto: non sarò una merda? 

domenica 12 maggio 2013

A Est!



L’est è quel posto che c'arrivi se vai verso destra e segui il sole che viene su. Poi quando passa mezzogiorno devi smettere di seguirlo sennò torni a ovest e non va bene.
Specie se vuoi andare a est.
L’est è quella terra ricchissima dove tutto sembra povero e le sigarette costano talmente poco che è da sciocchi non fumare all’est.
L’est ha i palazzoni austeri degli imperi che non ci sono più e i palazzoni fatiscenti della miseria che ci sarà sempre, ha i bambini che giocano in strada e i cani randagi che ti ringhiano ai polpacci.
Non è facile volergli bene ai cani randagi mentre ai bambini di più.

giovedì 9 maggio 2013

Notte al Maggiore


Il dolore alla schiena è lancinante, ti toglie le forze, il respiro, ti fa sudare e sbiancare e gridare che non è giusto soffrire così, che non è giusto che nessuno al mondo soffra così, perchè un simile concentrato di angoscia non è sopportabile: ti paralizza, ti annulla, ti porta alla pazzia. E mentre l’ambulanza trancia la notte a sirene spiegate gridi, gridi sempre più forte. Basta! Basta! Basta! Basta doloreeee!!!!!
Io invece seguo in macchina. 

martedì 7 maggio 2013

Favola rock di uno struzzo e di John Wayne



Era il 23 dicembre, camminavo scontroso e acido lungo via Rizzoli, le due torri in faccia a me e tanta gente in giro.
La solita storia di sempre, era ormai Natale e io non ne volevo un cazzo, giravo da due ore in caccia di regali e avevo rimediato la bellezza di un giornale porno per quel maiale di mio cugino.
A lui piacciono, giuro.
Un vento gelido mi bloccava le idee che già non avevo e, insomma, la questione si stava facendo un po' tragica.
Poi successe una cosa strana, passando di fianco a un'agenzia di viaggi gli occhi mi si fissarono su un poster gigante del Gran Canyon, quello che sta laggiù negli States.
Prospettive magiche ritagliate nella roccia e un cielo blu come i miei sogni.
Ero completamente ipnotizzato, con la mente lontana da questo freddo gelido e da questo grigio cemento, volavo fra le nuvole e scendevo in picchiata nella natura più selvaggia, libero e leggero come un falco.
Poi fui là.

lunedì 6 maggio 2013

Riscossa rossoblù!

Abbiam preso sei pere.
6-0.
Sì ok, il campionato è quasi finito, la salvezza raggiunta…ma sei pere son sei pere. Poi cambi canale per cercare un po’ di relax, riaverti dalla botta, assopirti davanti a Gerry Scotti e cosa vedi?
La festa dei gobbi per il ventinovesimo scudetto.
Che male. 

venerdì 3 maggio 2013

C'avevo un pub



C’avevo un pub che era sempre pieno di gente e quando starnutivi qualcuno che ti diceva “salute” lo trovavi, perché in quei tempi a Bologna si era molto educati.
Solo la sera.
C’avevo un pub che tutti i venerdì dovevo buttare fuori la gente a calci e siccome non bastava dovevo chiamare la Protezione Civile e i pompieri e l’esercito. Ma quegli stronzi erano pertinaci e allora dovevo fingere che c’era il terremoto e gli stronzi erano ancora più contenti perché ballare col terremoto che ti scuote il culo pare sia una figata.
Allora c’ ho sparato col fucile.
Stronzi.
State a casa vostra.

mercoledì 1 maggio 2013

E' arrivata primavera, Landini.



Adoro Maurizio Landini. Tutte le volte che lo vedo in televisione sento salirmi dentro una eco lontana di lotte proletarie, di sudore condiviso, di canti popolari e mani serrate sulla chiave inglese, che non si sa mai. Quando la sua oratoria fiammeggiante tracima dagli altoparlanti non c’è muro che la contenga: sfonda il portone di casa, dilaga sulle scale, invade gli appartamenti altrui e conquista il condominio intero. Le conseguenze sono imprevedibili: il notaio Panzacchi, che vive al terzo piano e non ha mai votato più a sinistra di Storace, ha mollato tutto, si è iscritto alla Fiom e ora stampa lamiere per la GD; la signora Sgargi ha sfanculato i quattro figli e ha fatto testamento a favore del reparto pressa di Pomigliano; Michelle, noto parrucchiere del centro, s’è fatto crescere la barba, gira in canottiera e si spalma il grasso da moto nei capelli, perché dice che la classe operaia è fashion.
Intanto il barboncino di Pinotti, che s’è incazzato, abbaia l’Internazionale.
Dopo aver visto compiersi questi prodigi, grazie alla sola voce del mio adorato, come non credere che grazie a lui tutto sia possibile? Persino le cose più assurde, inconcepibili, inaudite!
Tipo l’esistenza della sinistra.
Così ieri mi reco a sentirlo dal vivo, in occasione di un dibattito a sostegno del referendum sulla scuola, quello che vede tutta la sinistra unita contro il suo avversario più tenace: il Pd.
Gli oratori che lo precedono fanno un esauriente quadro della situazione, riassumibile in poche parole: "C’abbiam messo 1000 anni a togliere la scuola ai preti e ora voi gliela ridate?"
Sottotitolo dell'esposizione: "Ma sarete stronzi?"
A me, confesso, girano le balle, perché prima del mio eroe parla una tizia della Cgil che sembra dare ragione alla tesi di Grillo sulla necessaria estinzione dei sindacati. Con un' enfasi da scuola quadri anni 70, le pause retoriche di craxiana memoria e lo sguardo da “io so tutto”, addormenta 18 pensionati in tre minuti, scazza tutti i dati e genera una diaspora di massa verso la scuola privata.
Poi tocca a Lui.
C’è da dire che l’attesa non è per nulla spasmodica, non è che dodici pullman scesi da Rovigo o una delegazione di fan di Sidney possano far pensare chissà cosa. E’ anche del tutto irrilevante che ci siano 48 sbarbine liceali in prima fila che si strappano le magliette e gettano i reggiseni sul palco. E’ semmai deplorevole che facciano la stessa cosa le 48 pensionate della seconda fila, ma per la gloria del proletariato s'è subito di peggio.
Comunque c’è un buon clima, l’aria densa di umori si taglia con un coltello e il formaggio portato da Michelle anche, perché l’aria fritta raccontata dalla sindacalista c’ha messo un po’ di languorino e così…
Maurizio inizia a parlare. Dice solo: “Sono un po’ stanco…”
E’ subito boato! In galleria fanno la ola, in platea si stappa champagne, le liceali si strappano i capelli, le pensionate i baffi e i pensionati in terza fila le dentiere. Le iscrizioni alla Fiom salgono del 28%, con anche un nuovo iscritto alle Cayman, e a Marchionne va di traverso un chicco di caviale beluga invecchiato 12 anni, spalmato di foie gras, intinto nell’aceto balsamico, ricoperto di praline di tartufo bianco di Alba, aromatizzato all’aragosta e verniciato di oro zecchino. E per fortuna che c’è Landini perché se devi augurarglielo è un casino: “T’andasse di traverso un chicco di caviale beluga invecchiato 12 anni, spalmato...”, e ti sei già scordato.
Poi Maurizio inizia a parlare a braccio, con passione, ricordando a tutti il perché nella Costituzione italiana c’è scritto che la scuola è e deve rimanere pubblica. Un senso di ipnosi collettiva si impadronisce della sala, sembra che Landini ci abbia in pugno tutti quanti. Per quello che mi riguarda, potrebbe anche chiedermi di andare a votare per Capezzone e io ci andrei.
Uhm...beh forse proprio per Capezzone no. Ma per esempio il Pd, se Maurizio me lo chiedesse, potrei anche votarlo. 
Ma cosa vado a pensare, figurati se Landini mi chiede di votare per il Partito Democristiano.
Intanto la sua oratoria decolla. Crescono i decibel, vibrano i diapason, si frantumano gli amplifon. Un umarell si alza dalla platea e grida: “Sciopero perdio!!!”. La moglie gli tira la giacca: “Ma cosa scioperi Mario, che sei disoccupato?! Prendi la pillola e stai buonino, su”
Il cane di Pinotti attacca Bella ciao e noi tutti ci sentiamo partecipi di un grande movimento che parte dalla Resistenza, passa per Che Guevara, beve un buon rosso con Berlinguer e culmina negli asili pubblici della città di Bologna.
Poi Maurizio tira un ultimo acuto e conclude. La sala esplode, le pensionate non san più cosa tirare e così tiran delle madonne, la Fiom vola al 98% di gradimento e i bambini chiedono a Babbo Natale di regalargli un set di chiavi inglesi.
“Grande!”, grido io.
“Mitico!”, sottolinea la sala.
“Socmel!”, ammette la tipa della Cgil.
E’ un trionfo. Si contano tonnellate di donazioni per il referendum, 450 nuovi volontari e la certezza inconfutabile che votare A, porca pupazza, è l’ultima cosa rimasta.
In questo cazzo di paese di serie B.