martedì 23 settembre 2014

Bologna-Ternana. El partido!



Quinta giornata di campionato. Dopo l’imbarazzante sconfitta casalinga col Crotone, che a tanti ha fatto venire lo scrotone, il Bologna gioca contro la Ternana. La squadra umbra ha ben 9 punti e sembra volare nelle sue celebri divise rosso-verdi, un accostamento così raccapricciante che ogni volta che lo nomini muore uno stilista.
Tra le fila avversarie spiccano Gavazzi, ciclista degli anni ‘80 che non era male ma Panizza era meglio, e  Bojinov, mio giocatore del fantacalcio di 18 anni fa, che a pensarci mi sta sulle palle un casino perché mi ricorda gli anni passati e le morte stagioni e il pensier di lei eccetera eccetera.
Ma noi non temiamo nessuno, abbiamo la forza della tradizione millenaria di Matuzalem e la grinta battagliera di una tuta bianca come Casarini.
Mi adagio al bancone di un pub e ordino due birre medie d’incontro, così…per rendere più dolce l’impatto con la serie B.
Il Bologna parte bene: ecco un gran colpo di testa di Cacia ben parato dal portiere avversario. Siam potenti, siamo forti, siamo la piena del Nilo che travolge un mondo intero.
Come no.
La partita si sgonfia subito e torniamo in un attimo a essere la secca del Reno che ci puoi pescare i barbi con le mani. I piedi dei nostri, apparsi per qualche minuto gentili e vellutati, tornano a essere le solite bistecche di struzzo. La sensibilità di tocco diventa degna di un meccanico di Ladispoli e l’abilità di passaggio è tale che in confronto Pino Lorenzo sembrava Maradona.
Quando entra Marios credi di aver toccato uno dei punti più bassi della nostra storia: che cazzo di nome è Marios??? Cos’è, un fontaniere di Zola a cui hanno aggiunto una s per farlo più esotico?
Che succede, ci prendono per il culos?
Poi i commentatori spiegano che è greco e si chiama Oikonomu. Allora capisco: è quello che giocava nella Virtus dieci anni fa, s’è imboscato in città e ora, magicamente, è sbucato fuori. Messi come siam messi, è chiaro che non sarà cambiato…tristo a basket allora, tristo a calcio adesso.
La partita diventa un abisso di noia cosmica. Per divagare adocchio una bionda al bancone, che in realtà è un gran cesso solo che dopo una settimana a sbavare su Tacopina anche Madre Teresa sembra la Canalis.
Al 38° minuto, finalmente una gioia: il Milan prende due pere! Tripudio del pub. Beh insomma tripudio….siamo in 5, tra cui il biondone a cui non frega niente…diciamo casino.
A fine primo tempo vengono concessi 3 minuti di recupero. Un supplizio. C’è gente che piuttosto si butterebbe giù dall’Asinelli.
Durante l’intervallo al pub si decide di mettere in fresco uno spumantino, da stapparsi nel caso venissero azzeccati due passaggi di prima. Di qua o di là non importa, va bene anche se li fanno due cinni in strada.
Poi si torna in campo. Il Bologna si trattiene più a lungo negli spogliatoi, e qui fioccano le ipotesi: 1.Guaraldi s’è rotto le balle e ha venduto tutti al Carpi.
2.Se le è rotte Tacopina: ha pagato il famoso milione e ha introdotto negli spogliatoi qualche leone. Non nel senso di “giocatore coraggioso”, ma di “grosso felino che sbrana i giocatori tristi”. C’è speranza di non vederli giocare mai più.
3.Lopez sta tenendo ai giocatori il famoso discorso di Al Pacino che striglia gli spartani prima della battaglia di Waterloo. Un grande classico della psicologia pallonara.
Al terzo minuto si aprono i cancelli del cielo, suonano le trombe dell’Apocalisse, esplodono i violini dell’Eden, si gode come iguana che escono dal guano. Pera di Marios!!! Il greco vola in cielo come un colombaccio da riporto e la inzucca a fil di palo, vanificando il gran tuffo del portiere.
Grida, lazzi, schiamazzi. Io grido che sono dieci anni che dico che lui lì è buono. La bionda fa sì con la testa, io sono incerto se si tratti di interesse o del classico gesto che si fa ai poveracci.
Ma chi se ne frega.
Ora dominiamo!
Insomma più o meno.
Tredicesimo: cross di Garics un filo impreciso.
Tredicesimo e qualche secondo: si spacca una finestra in Massarenti colpita dal cross di Garics un filo impreciso.
Il pub vende 6 whisky per lo sconforto.
Quindicesimo: gioco di gambe di Troianello e palla persa.
Altri 6 whisky.
Al 24esimo mi faccio un whisky anche per un cross sbagliato della Ternana, perché son solidale e perché comunque a me il whisky piace. Inoltre ho scoperto che la bionda non è bionda.
E’ biondo, si chiama Arturo e approfondirebbe volentieri se non dovesse andare a lavorare.
Dice che lui ce l’ha l’articolo 18...
Minuto 35: dribbling e tiro di Troianello. Si passa alla grappa.
Al 38esimo entra Marronaro. Che non è vero, ma dopo 8 whisky e tre grappe ho le allucinazioni.
Poi il fischio finale. Abbiamo vinto!!! Abbiamo sbancato Terni!! Siamo forti, siamo leggenda, siamo un vulcano che arde d’amore e riverserà sul mondo quel calcio eterno che si gioca soltanto in Paradiso.
Sì insomma, più o meno.
Poi svengo.
Olè.