Quante
belle vacanze che non ho fatto quest’anno.
E
quanti posti meravigliosi che non ho visto.
Non
ho visto il Salento, dalle rocce che cascano in mare e dall’acqua fatta di
cristallo.
Dai
rustici mangiati con un morso e dal sole che biscotta l’anima.
E
di sta cazzo di pizzica che non la finiscono mai.
Non
ho visto la Sicilia color crema, dei vicoli di Ortigia e dei temporali sopra
Scicli. Non ho visto Palermo casino e panelle, Mazara zitta nella notte e Agrigento
i templi visti da lassù.
Non
ho visto le Alpi fresche e yogurt e marmellata di mirtilli.
Non
ho visto la jungla dello Yucatan.
Che
sono vent’anni che dico che andrò nello Yucatan e tutte le volte succede che
non ci vado nello Yucatan.
Però
so che c’è Tikal, laggiù nello Yucatan, c’erano i Maya, ci son le piramidi e le
scimmie che urlano sempre.
Non
le ho sentite neanche quest’anno, le scimmie che strillano in sto cazzo di
Yucatan.
Non
ho visto neanche la Spagna.
E
chissà se ci suonano ancora il flamenco, in quel bianco d’Andalucia, o se han
cambiato musica popolare e ora fanno qualcos’altro.
Tipo
la pizzica.
Non
ho visto Tokyo, che tanto mica si muove, non ho visto la Russia, il Belize e Panamà.
Non
ho visto l’Armenia, che invece ogni tanto si muove, né i monasteri del Monte
Athos, le montagne delle Ande e le cascate di Iguazù.
Non
ho visto Angkor, che quando ci penso sento l’odore di napalm, la mattina, e non
mi sono tuffato tra i coralli della Polinesia.
Quei
colorati coralli di Polinesia che sono pieni di pesci e limpidi come i
documentari di una volta, quando da bambini sognavamo il mondo e ci tuffavamo nella
tv.
Non
ho visto la polvere delle strade d’America, la Mustang presa in affitto e il
rock’n’roll sulla Route 66.
Non
ho ballato con gli aborigeni attorno a un fuoco, che però credo sia una cosa
che non usa fare quindi non è onesto rimpiangere le minchiate che mi invento perché
non so più cosa dire.
Forse
non ballano la pizzica, gli aborigeni che non ballano insieme ai turisti
intorno a un fuoco che non c’è.
Non
ho visto i leoni della Namibia, ma ho saputo che mio cugino c’è stato e non li
ha visti neanche lui, quindi tanto vale stare a casa.
Non
ho visto Cuba, che ogni anno ci diciamo che bisogna andare a Cuba perché c’è
Fidel che sta schiattando e non puoi andare a Cuba dopo che Fidel è già
schiattato.
Di
certo gli stiamo allungando la vita, a sto stronzo di Fidel, e poi mi sa che quelli
che vanno a Cuba non ci vanno mica per Fidel, ma per qualcos’altro.
Per
la musica, chiaro.
Che
palle però che pure a Santiago ti frantumano le pelli con la pizzica.
Non
ho visto le Piramidi, Petra, il Machu Pichu e Timbuctù.
Neanche
il Nepal e Katmandù.
Mi
secca un po’ perché quando guardo i documentari sugli scalatori e i ghiacciai e
i saracchi mi sento impavido come uno yak, poi mi faccio un the, mi gratto un’ascella,
mi aggiusto il plaid e ritorno pavido come un bebè.
Non ho visto la Thailandia, la Malesia e il Perù.
Non
ho visto un sacco di posti, quest’estate come tante estati ormai.
Ho
visto solo la mia voglia di vedere e la certezza che il mondo è più grande che
mai.
Perché
sogni di vederlo tutto e non c’è niente da fare.
Per
quanto sogni non ci riesci mai.
Un
po’ mi tira il culo.
Anzi
mi secca proprio sai.
Per
tutto il resto però, male che vada, c’è Sky.
Soccia, che tristezza. Ma fatti un week end a Marina di Ravenna, che almeno ti guardi due culi...
RispondiEliminaChe a star lì in mezzo ai boschi, dopo un po' ci si deprime...