sabato 24 agosto 2013

I posti che non ho visto



Quante belle vacanze che non ho fatto quest’anno.
E quanti posti meravigliosi che non ho visto.
Non ho visto il Salento, dalle rocce che cascano in mare e dall’acqua fatta di cristallo.
Dai rustici mangiati con un morso e dal sole che biscotta l’anima.
E di sta cazzo di pizzica che non la finiscono mai.
Non ho visto la Sicilia color crema, dei vicoli di Ortigia e dei temporali sopra Scicli. Non ho visto Palermo casino e panelle, Mazara zitta nella notte e Agrigento i templi visti da lassù.
Non ho visto le Alpi fresche e yogurt e marmellata di mirtilli.
Non ho visto la jungla dello Yucatan.
Che sono vent’anni che dico che andrò nello Yucatan e tutte le volte succede che non ci vado nello Yucatan.
Però so che c’è Tikal, laggiù nello Yucatan, c’erano i Maya, ci son le piramidi e le scimmie che urlano sempre.
Non le ho sentite neanche quest’anno, le scimmie che strillano in sto cazzo di Yucatan.
Non ho visto neanche la Spagna.
E chissà se ci suonano ancora il flamenco, in quel bianco d’Andalucia, o se han cambiato musica popolare e ora fanno qualcos’altro.
Tipo la pizzica.
Non ho visto Tokyo, che tanto mica si muove, non ho visto la Russia, il Belize e Panamà.
Non ho visto l’Armenia, che invece ogni tanto si muove, né i monasteri del Monte Athos, le montagne delle Ande e le cascate di Iguazù.
Non ho visto Angkor, che quando ci penso sento l’odore di napalm, la mattina, e non mi sono tuffato tra i coralli della Polinesia.
Quei colorati coralli di Polinesia che sono pieni di pesci e limpidi come i documentari di una volta, quando da bambini sognavamo il mondo e ci tuffavamo nella tv.
Non ho visto la polvere delle strade d’America, la Mustang presa in affitto e il rock’n’roll sulla Route 66.
Non ho ballato con gli aborigeni attorno a un fuoco, che però credo sia una cosa che non usa fare quindi non è onesto rimpiangere le minchiate che mi invento perché non so più cosa dire.
Forse non ballano la pizzica, gli aborigeni che non ballano insieme ai turisti intorno a un fuoco che non c’è.
Non ho visto i leoni della Namibia, ma ho saputo che mio cugino c’è stato e non li ha visti neanche lui, quindi tanto vale stare a casa.
Non ho visto Cuba, che ogni anno ci diciamo che bisogna andare a Cuba perché c’è Fidel che sta schiattando e non puoi andare a Cuba dopo che Fidel è già schiattato.
Di certo gli stiamo allungando la vita, a sto stronzo di Fidel, e poi mi sa che quelli che vanno a Cuba non ci vanno mica per Fidel, ma per qualcos’altro.
Per la musica, chiaro.
Che palle però che pure a Santiago ti frantumano le pelli con la pizzica.
Non ho visto le Piramidi, Petra, il Machu Pichu e Timbuctù.
Neanche il Nepal e Katmandù.
Mi secca un po’ perché quando guardo i documentari sugli scalatori e i ghiacciai e i saracchi mi sento impavido come uno yak, poi mi faccio un the, mi gratto un’ascella, mi aggiusto il plaid e ritorno pavido come un bebè.
Non ho visto la Thailandia, la Malesia e il Perù.
Non ho visto un sacco di posti, quest’estate come tante estati ormai.
Ho visto solo la mia voglia di vedere e la certezza che il mondo è più grande che mai.
Perché sogni di vederlo tutto e non c’è niente da fare.
Per quanto sogni non ci riesci mai.
Un po’ mi tira il culo.
Anzi mi secca proprio sai.
Per tutto il resto però, male che vada, c’è Sky.

1 commento:

  1. Soccia, che tristezza. Ma fatti un week end a Marina di Ravenna, che almeno ti guardi due culi...
    Che a star lì in mezzo ai boschi, dopo un po' ci si deprime...

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