Mettiamoci il
cuore in pace, il governo Letta si farà l’intera legislatura. Il Pd soddisferà tutti
i desideri di Berlusconi, compresi la santificazione della gnocca e il divieto
di arresto per tutti i presidenti di partito milanisti che abbiano cantato su
una nave da crociera. Ogni tanto strepiteranno per salvare quel po’ di faccia
che resta, mentre le nuove leve del partito si incontreranno per discutere, senza mai dirci se secondo loro tutto ciò sia giusto o no.
E pensare che per
un attimo, quando hanno candidato Marini, abbiamo creduto che il pazzo fosse
Bersani. Invece erano in tanti e non erano mica pazzi.
Erano furbi.
Loro.
Loro.
Qualcuno ha
forse detto che questo è un governo a tempo, che fa solo la legge elettorale,
inventa posti di lavoro poi toglie il disturbo?
None.
Andranno avanti
così, poi in futuro Renzi e Letta si litigheranno il partito come hanno fatto
Veltroni e D’Alema per vent’anni.
Sembrano Tony
Blair contro Forlani.
O Aldo Agroppi contro Bettega.
Uno spasso.
Ma può sempre accadere che un paese
intero si rompa le balle e voti Grillo. Crimi agli Interni, Casaleggio
all’Economia, la Lombardi che ha fatto Giurisprudenza alla Giustizia.
Agli Esteri la
Fiorella, che l’anno scorso ha fatto l’Interrail e parla bene l’inglese.
"Scusa, ma allora mettiamo Nando, che due anni fa è stato in Erasmus…", dice il web.
Un altro spasso.
Oppure nasce
davvero una nuova sinistra.
Quella che
abbiamo fantasticato per anni, sparando cazzate da ubriachi, quella rigorosa,
seria, coraggiosa, battagliera, ma anche ingegnosa, moderna, aperta, locale e
globale. Che ha la giacca giusta per entrare a Wall Street, ma se qualcuno stupra il mio
territorio s'incazza.
Perché in fondo,
che cavolo, questa sinistra che è quasi del tutto assente dai banchi del
Parlamento, è forte nei cuori dell’elettorato.
Molto forte.
Ogni volta che
può mostrarsi, in un referendum, in un ballottaggio, in battaglie di principio,
sul nucleare, sull'acqua pubblica, sulla scuola...vince.
A parte alle elezioni, certo.
Lì succede
sempre un incantesimo per cui lassù si scordano di rappresentarla.
Stronzi.
Quaggiù invece
non è difficile sognare questa sinistra, basta giocare
alle figurine.
Perché hai
voglia a dire che non è questione di nomi, però in fondo, a noi che facciamo
'sti sogni qua, piacciono determinate persone e basterebbe che quelle persone lì si mettessero
insieme. Abbandonando personalismi, vecchi schemi mentali,
persino le carriere.
Basterebbe che
scegliessero secondo passione.
Forse non
sarebbero maggioranza, ma quanti voti prenderebbe, questo nuovo partito di
sinistra, se mettesse in fila queste figurine qua?
Gustavo Zagrebelsky,
Stefano Rodotà, Salvatore Settis, Maurizio Landini, Giuliano Pisapia, Nichi Vendola,
Pippo Civati, Michele Emiliano, Fabrizio Barca, Ignazio Marino, Nando Dalla
Chiesa, Mauro Zani, Rosario Crocetta, Tito Boeri.
E’ facile, sono
i politici che piacciono a noi che piace la sinistra.
E se intorno
avessero l’impegno diretto, o anche solo la simpatia, di altre figurine come
Gino Strada, Michele Serra, Santoro, Gabanelli, Lerner, Guido Viale, Furio
Colombo, Lucio Caracciolo, Dario Fo, Umberto Eco e tanti altri? Non sarebbe un
bel milieu, come dicono quelli che
hanno studiato?
Ammetto di aver
scritto nomi senza aver prima chiesto, ma a naso almeno un po’ di simpatia questi
qua dovrebbero provarla, o no? Aggiungendo l’appoggio di centinaia di
associazioni, che sono il vero cuore pulsante di questo paese, quanti voti
prenderebbe un partito così?
Domani in piazza
Santo Stefano c’è qualcosa che somiglia a tutto ciò.
Magari è un
caso, si incontrano tutti a bere un frizzantino e a parlare di basket e Costituzione.
Ma magari no e noi,
per sicurezza, bisogna che andiamo.
Bisogna che
iniziamo a contare.
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