venerdì 31 maggio 2013

Se non ora, quanti?

Mettiamoci il cuore in pace, il governo Letta si farà l’intera legislatura. Il Pd soddisferà tutti i desideri di Berlusconi, compresi la santificazione della gnocca e il divieto di arresto per tutti i presidenti di partito milanisti che abbiano cantato su una nave da crociera. Ogni tanto strepiteranno per salvare quel po’ di faccia che resta, mentre le nuove leve del partito si incontreranno per discutere, senza mai dirci se secondo loro tutto ciò sia giusto o no.
E pensare che per un attimo, quando hanno candidato Marini, abbiamo creduto che il pazzo fosse Bersani. Invece erano in tanti e non erano mica pazzi.
Erano furbi.
Loro.
Noi invece eravamo i soliti coglioni. 

Qualcuno ha forse detto che questo è un governo a tempo, che fa solo la legge elettorale, inventa posti di lavoro poi toglie il disturbo?
None.
Andranno avanti così, poi in futuro Renzi e Letta si litigheranno il partito come hanno fatto Veltroni e D’Alema per vent’anni.
Sembrano Tony Blair contro Forlani.
O Aldo Agroppi contro Bettega.
Uno spasso.
Ma può sempre accadere che un paese intero si rompa le balle e voti Grillo. Crimi agli Interni, Casaleggio all’Economia, la Lombardi che ha fatto Giurisprudenza alla Giustizia.
Agli Esteri la Fiorella, che l’anno scorso ha fatto l’Interrail e parla bene l’inglese.
"Scusa, ma allora mettiamo Nando, che due anni fa è stato in Erasmus…", dice il web.
Un altro spasso.
Oppure nasce davvero una nuova sinistra.
Quella che abbiamo fantasticato per anni, sparando cazzate da ubriachi, quella rigorosa, seria, coraggiosa, battagliera, ma anche ingegnosa, moderna, aperta, locale e globale. Che ha la giacca giusta per entrare a Wall Street, ma se qualcuno stupra il mio territorio s'incazza.
Perché in fondo, che cavolo, questa sinistra che è quasi del tutto assente dai banchi del Parlamento, è forte nei cuori dell’elettorato.
Molto forte.
Ogni volta che può mostrarsi, in un referendum, in un ballottaggio, in battaglie di principio, sul nucleare, sull'acqua pubblica, sulla scuola...vince. 
A parte alle elezioni, certo.
Lì succede sempre un incantesimo per cui lassù si scordano di rappresentarla.
Stronzi.
Quaggiù invece non è difficile sognare questa sinistra, basta giocare alle figurine.
Perché hai voglia a dire che non è questione di nomi, però in fondo, a noi che facciamo 'sti sogni qua, piacciono determinate persone e basterebbe che quelle persone lì si mettessero insieme. Abbandonando personalismi, vecchi schemi mentali, persino le carriere.
Basterebbe che scegliessero secondo passione.
Forse non sarebbero maggioranza, ma quanti voti prenderebbe, questo nuovo partito di sinistra, se mettesse in fila queste figurine qua?
Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Salvatore Settis, Maurizio Landini, Giuliano Pisapia, Nichi Vendola, Pippo Civati, Michele Emiliano, Fabrizio Barca, Ignazio Marino, Nando Dalla Chiesa, Mauro Zani, Rosario Crocetta, Tito Boeri.
E’ facile, sono i politici che piacciono a noi che piace la sinistra.
E se intorno avessero l’impegno diretto, o anche solo la simpatia, di altre figurine come Gino Strada, Michele Serra, Santoro, Gabanelli, Lerner, Guido Viale, Furio Colombo, Lucio Caracciolo, Dario Fo, Umberto Eco e tanti altri? Non sarebbe un bel milieu, come dicono quelli che hanno studiato?
Ammetto di aver scritto nomi senza aver prima chiesto, ma a naso almeno un po’ di simpatia questi qua dovrebbero provarla, o no? Aggiungendo l’appoggio di centinaia di associazioni, che sono il vero cuore pulsante di questo paese, quanti voti prenderebbe un partito così?
Domani in piazza Santo Stefano c’è qualcosa che somiglia a tutto ciò.
Magari è un caso, si incontrano tutti a bere un frizzantino e a parlare di basket e Costituzione.
Ma magari no e noi, per sicurezza, bisogna che andiamo.
Bisogna che iniziamo a contare.
Perché se non ora, caspita, quanti?

Non è cosa vostra 

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